| Zona Bulgara: Punire i simulatori per un basket migliore
09/03/2006 10:04
- Eco di Biella -
Marco Crespi
Domenica di calcio. Nel dopogara tv di Sky, Massimo Mauro non si spiega come i giocatori della Lazio non abbiano protestato con forza per il gol del Chievo in fuorigioco. Facendo capire che il gol non sarebbe stato annullato, ma l'arbitro si sarebbe sentito in debito.
Altro episodio. Pinga, attaccante del Treviso, si scontra con Pavarini, portiere della Reggina, Pinga alza la gamba e “spacca” la faccia di Pavarini (frattura a tutte le ossa del setto nasale e alle arcate sotto lo zigomo).
Il giorno successivo dichiara che aveva alzato la gamba per cercare il rigore.
Due episodi diversi. Due argomenti simili. Condizionamento e simulazione. Anche attorno al nostro campo da basket abbiamo sentito-pensato tante volte «Prendendo tecnico ha cambiato la partita» ed anche «Ha fatto vedere molto bene il contatto, anzi con la sua esperienza ha esagerato quello che era realmente successo».
Tecnico. Pensare che il tecnico possa cambiare la partita è pensiero offensivo e non rispettoso degli arbitri. Prendo tecnico e adesso i prossimi fischi saranno a favore perché condizionati dalla necessità di equilibrare quel fischio. Non ci credo. E il pensarlo e renderlo come ingrediente possibile di una partita è impoverire i suoi contenuti e i suoi protagonisti. Allontandandosi dal gioco, dalla sua essenza, dalla sua bellezza.
Simulazione. Ormai troppe volte si prova ad esagerare contatti, in attacco e in difesa. Si cerca di far vedere con ondeggiamenti di ogni tipo qualcosa che non è successo, per prendere un vantaggio-fischio non tecnicamente conquistato. Non mi piace giocare a chi pensa di essere più furbo, a chi “lo fa vedere meglio”. Limitante, anche noioso, sicuramente non spettacolare. E anche non etico. Meglio lavorare, imparare, ripetere, ascoltare per migliorare-correggere un movimento, che imparare un trucco. Esperienza deve essere saper usare con più continuità la propria tecnica, saper gestir meglio emotivamente e con personalità le situazioni in campo. Non saper simulare.
Esiste la possibilità a livello di regolamento di punire la simulazione, che è sicuramente condotta anti-sportiva. Usiamo questa possibilità, premiamo e non castighiamo chi la fa rispettare. Avremo un basket ancora più bello.
MARCO CRESPI
ma mi chiedo?!? stiamo scherzando?!? con tutta la stima e il rispetto che si può avere per crespi non si può proporre questa cosa proprio quest anno che mi sono specializzato nell arte di "the worm"...
il basket non è il calcio...la simulazione è un arte!
Edited by daMAN - 10/3/2006, 00:14
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